A pochi giorni dalla conquista della splendida medaglia d’argento al mondiale Under 18 di Belgrado, abbiamo intervistato un’emozionata Chiara Tori la quale ci ha raccontato a tutto tondo la sua estate “azzurra” coronata da questo grande risultato.
Ciao Chiara, innanzitutto complimenti per la conquista della medaglia d’argento con la Nazionale italiana ai Mondiali U18 di Belgrado. Potresti raccontare la soddisfazione nel ricevere questo premio e, contestualmente, quali sensazioni ed emozioni ti hanno pervasa durante la cerimonia di premiazione?
“Sicuramente é stata una grande soddisfazione essere lì e poter dire la mia in un mondiale giovanile, sono felice del risultato nonostante siamo arrivate ad un passo dal conquistare la vetta mondiale. Considerando che non eravamo tra le favorite per arrivare in finale, aver raggiunto il secondo posto resta comunque un ottimo traguardo. Arrivati a quel punto, perdere la gara di un gol dopo un’ottima prestazione suscita un po’ di rammarico, ma conquistare un argento mondiale non è una cosa che capita tutti i giorni”.
Per ottimizzare la condizione fisico-atletica in vista del mondiale, hai trascorso diverse settimane al centro federale di Ostia con le tue compagne di squadra. Potresti spiegare cosa significa allenarsi in vista di una competizione così importante e quali difficoltà si possono incontrare durante la fase di preparazione?
“Personalmente, sia a livello fisico che psicologico, ho trovato molto più faticosa la preparazione al mondiale piuttosto che la competizione stessa. Allenarsi due volte al giorno per più di un mese lontana da casa é difficile, ma la soddisfazione seguita al risultato ottenuto ha ripagato pienamente il sacrificio fatto”.
Potresti raccontarci i momenti più belli che hai vissuto durante la settimana a Belgrado e, se c’è, qualche aneddoto particolare che ricorderai con il sorriso?
“Tra i ricordi più belli resteranno i brividi durante l’inno d’Italia nella finale e il sorriso di tutta la squadra al termine della partita nonostante la sconfitta: simbolo di grande soddisfazione da parte di tutte. Un aneddoto che ricorderò con il sorriso riguarda il fatto che, durante la settimana trascorsa a Belgrado, abbiamo collezionato una compilation di cadute in vasca. Per colpa di questo gioco, mentre cercavo di entrare in vasca, ho sbattuto sulla corsia e mi sono provocata un grosso livido sul gomito che ancora mi porto dietro.”
Tornando alla SIS: quest’anno ti allenerai in pianta stabile con la prima squadra in Serie A1 e dovrai conquistarti, allenamento dopo allenamento, le tue chance di giocare. Quali sono le tue prime impressioni a riguardo?
“Davanti a me ho diverse ragazze esperte, quindi sicuramente non sarà facile conquistarsi le chance di giocare. Ovviamente, però, sono certa che le difficoltà che incontrerò nel giocarmi il posto con loro contribuiranno alla mia crescita: questo è certamente l’aspetto più importante. Sono pronta e non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura”.
Il traguardo che hai raggiunto con la nazionale ha reso felici ed entusiasti di te tutti gli appassionati del mondo SIS. Hai un pensiero da dedicare a loro in vista della nuova stagione?
“Certamente! Un ringraziamento speciale va ai tifosi e a tutti coloro che mi sono stati vicini in questo percorso: dalla società, agli allenatori passando per le mie compagne e i miei cari che, nonostante la lontananza, non hanno mai smesso di scrivermi e di starmi vicino.”
E allora “Ad Maiora”, Chiara.