A TU PER TU CON CHIARA TORI


Pubblicato il 26 Giugno 2017

Un’annata da incorniciare e ricca di soddisfazioni, durante la quale è stata assoluta protagonista ed è cresciuta esponenzialmente. Stiamo parlando della nostra Chiara Tori, che ha coronato la sua stagione con la seconda convocazione al collegiale nazionale Under 17. Dopo averla chiamata lo scorso febbraio a S. Maria Capua Vetere, infatti, il tecnico federale Paolo Zizza ha rinnovato la propria fiducia nella giocatrice romana, che da oggi 26 di giugno partecipa al raduno collegiale di Trapani. Una convocazione che è la diretta conseguenza del lavoro svolto e dei risultati conseguiti durante quest’ultimo anno: in particolar modo le finali nazionali raggiunte con l’Under 17 della Sis Roma e la promozione in Serie A2 conquistata proprio ieri pomeriggio con l’Agepi

Allora Chiara, quali sono emozioni e aspettative per questa convocazione?

“Provo grande felicità e orgoglio per la chiamata ricevuta. Non posso negare che tra tante emozioni ci sia anche l’ansia, visto che desidero dimostrare tutto il mio valore ed esprimermi ai miei livelli. E’ un sogno che si realizza essere tra le convocate per la seconda volta e ho intenzione di sfruttare al meglio questa occasione. Devo portare in vasca tutto ciò che mi è stato insegnato, partire dalle cose più semplici che sono, al contempo, quelle fondamentali per un gioco di squadra come la pallanuoto. Spero di meritarmi altre chiamate e, soprattutto, quella per il prossimo Europeo ad agosto”.

Una convocazione frutto di una annata straordinaria, come giudichi la tua stagione?

“Penso di aver lavorato molto bene sia con il settore giovanile che con l’Agepi in Serie B. Devo ogni cosa a tutto lo staff tecnico, alla società e alle mie compagne con cui ho condiviso tanti bei momenti. E’ stato un anno di crescita che mi ha permesso di migliorare e raggiungere traguardi importanti”.

Con l’Under 17 è arrivata la qualificazione alle Finali Nazionali, fin dove può arrivare questo gruppo?

“Bisogna giocare con testa e cuore. Se ci riusciremo, potremo arrivare sicuramente tra le prime quattro. Sarà difficile, ma abbiamo lavorato intensamente e vogliamo continuare a coltivare i nostri sogni, cercando di raggiungere il nostro obiettivo. Solo giocando unite come una squadra possiamo fare grandi cose”.

Due anni fa non siete riuscite ad approdare alle Finali, quali sono le differenze?

“L’ossatura della squadra è sempre la stessa, però al gruppo si sono uniti elementi che si sono dimostrati fondamentali come Alice Mandelli, Giulia Arpini e il portiere Martina Brandimarte. Hanno aumentato la qualità della rosa e dato una grossa mano a livello difensivo. In attacco, invece, siamo meno insicure e titubanti, conseguenza anche di una maggiore esperienza. Possiamo arrivare dove non siamo riuscite due anni fa”.

Ieri è arrivata anche la promozione in A2 con l’Agepi, come commenti questo successo e quanto è stato importante per la tua crescita giocare in Serie B?

“Siamo entusiaste del nostro percorso, abbiamo giocato con grinta e raggiunto il risultato che ci eravamo prefissate. Uscire imbattute dal torneo è una grande soddisfazione e ci ripaga di tutto il lavoro svolto durante la stagione. E’ stata un’esperienza formativa importante perché, oltre a confrontarmi con le giovanili, ho avuto la possibilità di giocare in una realtà diversa con atlete già evolute e con giocatrici che hanno fatto la storia della pallanuoto. E’ stato un onore, ad esempio, confrontarmi con un’atleta formidabile come Giusi Malato. Una qualificazione importante per il nostro percorso”.

Quali sono i tuoi punti di forza e dove puoi ancora migliorare?

“Mi sento più sicura nella fase difensiva, anche se è sempre bello segnare e aiutare le mie compagne a vincere le gare. La cosa più importante è quella di farsi trovare pronta in ogni circostanza e continuare a crescere partita dopo partita. Sono giovane, la strada è lunga e c’è ancora tanto da migliorare: fondamentale è comprendere i propri errori e imparare da essi”.

Chi ha influenzato maggiormente la tua crescita?

“La mia tecnica e il mio modo di giocare li devo ad Enrico Alonzi che, con la collaborazione di Steven Luotto, mi ha portata fin dove sono arrivata. Mi hanno insegnato le basi di questo gioco e sono felice di poter lavorare e allenarmi con loro”.

Qual è stata la reazione della tua famiglia dopo la convocazione in Nazionale?

“Mio padre è molto felice, anche perché era importante riconfermarsi dopo la prima convocazione; mia madre si interessa meno della pallanuoto, però anche lei è orgogliosa e contenta che io abbia raggiunto un simile obiettivo”.