Come è nata la passione per la pallanuoto e da quanto tempo fai parte della SIS Roma?
L’interesse verso la pallanuoto è nato circa dieci anni fa quando a Latina, dove ho praticato nuoto agonistico fino all’età di 16 anni, ho iniziato ad incuriosirmi agli allenamenti della squadra maschile che veniva con noi ai raduni estivi di preparazione.
Raggiunto il traguardo nel nuoto con i campionati giovanili estivi nel 2005 presi la decisione di trasferirmi a Roma e iniziare a giocare a pallanuoto con la Roma Vis Nova che all’epoca era la squadra femminile con il maggior vivaio.
Da lì ho continuato il mio percorso di giocatrice fino ad approdare quest’anno, a settembre 2015, nella Sis Roma.
Quest’anno per te l’avventura è doppia. Oltre a disputare con la prima squadra il campionato di Serie A2 sei anche la nuova allenatrice della Agepi 97. Come stai gestendo la novità e cosa si prova ad allenare questa nuova realtà targata SIS?
Inizialmente il mio ruolo nella Sis era quello di giocatrice della serie A2 ma verso fine Ottobre, quando ho conseguito il brevetto di allenatrice di 2° livello, mi è stato proposto di poter dirigere la squadra di serie B dell’Agepi 97 e dare una mano quando possibile con la giovanile.
L’idea di far partecipare le ragazze del nostro vivaio a questo campionato di serie B come Agepi, e non come Sis B fuori classifica, è nata per poter ambire ad una promozione in serie A2.
Ho accettato l’incarico con molto entusiasmo perché per me si tratta della prima esperienza alla guida di una prima squadra, considerando che in passato ho seguito solo le giovanili femminili under 15/17, e sarà sicuramente una bella sfida arrivare ai playoff puntando al salto di categoria.
Sicuramente il mio ruolo primario nella società è quello di giocatrice e proprio per questo, e per la coincidenza dei loro allenamenti con i miei, le ragazze sono allenate giornalmente da Enrico Alonzi con il quale mi confronto per prepararle al meglio alle partite.
Cosa ti ha insegnato la pallanuoto e perché consiglieresti ad una ragazza di avvicinarsi a questo sport?
Avendo avuto un passato come nuotatrice quando mi sono avvicinata alla pallanuoto ho “dovuto fare i conti” con uno sport di squadra dove non c’ero più io da sola contro il tempo.
All’inizio è stata dura togliere le corsie che avevo in testa, nuotare a testa alta ed osservare il gioco che mi stava intorno con i movimenti delle altre, ma poi tutto è diventato naturale anche grazie all’aiuto delle compagne.
La pallanuoto mi ha insegnato la collaborazione e lo spirito di gruppo che sì, c’era anche nel nuoto, ma sicuramente è andato via via migliorando continuando a giocare. Purtroppo si ha la convinzione che il nostro sia uno sport non molto adatto alle ragazze perchè considerato gioco “duro” e con troppi scontri come anche il rugby. Personalmente non sono d’accordo perchè più che lo scontro c’è il contatto fisico, soprattutto tra centroboa e marcatore, ma è un aspetto del gioco che di certo non fa di noi lottatrici subacquee!!
Consiglierei la pallanuoto perchè è uno dei pochi sport cosiddetti completi in cui si usano molto sia gli arti inferiori che quelli superiori ed importantissimo il ruolo che svolge il gruppo come in altri sport di squadra.
Nel futuro che ruolo avrà questo sport nella tua vita?
Spero che riuscirò a conciliare lavoro e pallanuoto giocata finchè si potrà e il fisico lo permetterà. Finita la pallanuoto giocata mi piacerebbe allenare e portare avanti un bel settore giovanile femminile come c’è qui alla Sis.
Per me lo sport è importantissimo considerando anche che sono laureata in Scienze Motorie e Management dello sport e conto di riuscire a lavorare sempre in quest’ambito.
Un commento sulla stagione in Serie A2. Finora avete vinto tutte le gare disputate, quale spirito si respira in spogliatoio?
Con la serie A2 abbiamo iniziato la stagione ponendoci un unico obiettivo: ottenere la promozione nella massima serie.
Lavorando già da subito, come stessimo affrontando un campionato di A1, ci siamo trovate prontissime fin dalla prima partita iniziando nel migliore dei modi battendo l’Ortigia Siracusa. Da quel giorno tutte le domeniche abbiamo macinato vittorie arrivando fino ad oggi dove la classifica ci vede prime a punteggio pieno.
Sicuramente abbiamo acquisito la consapevolezza di essere un squadra al di sopra delle altre ma ciò non significa che non stiamo lavorando o che prendiamo le partite “sotto gamba”, anzi, cercare di essere sempre al top e mantenere questo trend positivo non è semplice ma ci vogliamo e dobbiamo riuscire a tutti i costi!!!
Enrico Ferdinandi
18 marzo 2016